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Un uso prolungato del cellulare provoca danni alla salute?

Lo abbiamo chiesto al dott. Nicola Limardo, esperto nel settore ambientale e coordinatore Scientifico dell’Unione Tutela Consumatori di Novara

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Dott. Limardo, questo telefonino può veramente provocare danni alla nostra salute?

“Purtroppo si. Molti studi scientifici affermano che l’elettrosmog prodotto da cellulari e cordless ha causato e causa costantemente problemi di salute. Peraltro se ci prendessimo la briga di leggere attentamente i libretti di istruzioni inseriti nelle confezioni dei nostri amati telefonini troveremmo per esempio la raccomandazione di non appoggiare il telefono alla testa ma di prediligere l’auricolare. 

È implicito quindi già dal produttore che un uso prolungato del cellulare può provocare seri disturbi.

Per la prima volta nel 2017, il Tribunale di Ivrea ha emesso una sentenza shock: l’uso non corretto del cellulare è causa del tumore al cervello.

Il Giudice ha condannato a risarcire gli eredi di un dipendente Telecom che, per 15 anni, aveva utilizzato il telefonino per tre ore al giorno.

Se questo non bastasse, ricordo che l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha dichiarato che l’effetto biologico nocivo delle radiofrequenze sulla cellula è certo.

A questo proposito il Prof. Straif della IARC parlando delle radiofrequenze e dei campi elettromagnetici emessi anche dal telefonino, sostiene che questi alterano sia i flussi sanguigni cerebrali che il DNA”.

Ha parlato di danno al DNA, perché è importante agire su di esso?

Il danno biologico è l’anticamera del danno sanitario, cioè della malattia.

Non è certo che il danno biologico si trasformi in malattia, ma è certo che se non c’è danno biologico non ci può essere malattia. Per questo è importante ridurlo drasticamente.

Dott. Limardo, può dirci in modo sintetico il motivo per cui il cellulare può provocare danni al nostro organismo?

”Quando utilizziamo il cellulare e, in misura minore, anche quando il telefonino è spento o in modalità stand by, l’energia della batteria “eccita” la materia cerebrale ed è in grado di alterarla a livello sub-atomico causando un disturbo biologico che può produrre anche un danno grave”.

Sappiamo che nel 2017 lei ha vinto la medaglia d’oro al Salone Mondiale delle invenzioni di Ginevra per aver inventato SKUDO. Abbiamo capito che si tratta di un piccolo oggetto da applicare sul cellulare per ridurre gli effetti dannosi del telefonino.

Ci può spiegare come funziona e perché è efficace?

“Skudo è un nanoprocessore che agisce direttamente sulla materia dei dispositivi elettronici sui quali viene applicato trasferendo agli elettroni dei dispositivi una nuova proprietà fisica che, specificatamente per il telefono cellulare, riduce l’effetto vibratorio nocivo generato dal campo elettromagnetico della batteria”.

Il nano processore Skudo è stato testato?

“Certamente! I risultati dei test sono stati fatti in ”vitro” presso il Laboratorio di Tossicologia Genetica dell’Università degli Studi di Perugia e “in vivo” direttamente sull’uomo.

Skudo è risultato in grado di ridurre significativamente gli effetti genotossici conseguenti alla esposizione alle radiofrequenze prodotte da un telefono cellulare, riconducendo il danno primario al DNA causato dal telefono in trasmissione a livelli praticamente sovrapponibili a quelli del controllo negativo”.