Omeopatia unicista
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Conosciamo meglio il dott. Franco Giancola

Il dott. Franco Giancola è medico chirurgo.
Nel 1998 conseguì il diploma di Medicina Omeopatica Hahnemanniana diretta dal Prof. Antonio Negro, uno dei massimi esperti dell’ultimo secolo in omeopatia unicista, dal quale ha appreso profondamente l’avere sempre una visione del paziente nel suo insieme, e non solo della singola patologia.
Il dott. Franco Giancola ha potuto così maturare una più adeguata consapevolezza tra i profondi legami che vi sono tra malattia e malato.
Nel 1990 continua i suoi studi iscrivendosi a un Master Internazionale ove si approfondiva l’integrazione tra la medicina occidentale e quella tradizionale cinese presso l’Università la Sapienza di Roma.
Tutto il percorso di studi e approfondimenti ha radicalmente modificato e integrato la sua visione per la cura e la salute del paziente.
Omeopatia Unicista: un approccio naturale per la cura della persona
Ne abbiamo parlato con il dott. Franco Giancola, omeopata

Nella Medicina Omeopatica la visita è un momento determinante, nel quale il medico deve cercare di comprendere il più possibile della persona sofferente.
L’Omeopatia è infatti una medicina individualizzata, che si basa non solo sulla valutazione della malattia e dei suoi sintomi, ma anche sulle modalità con cui la persona reagisce, sugli aspetti costituzionali e comportamentali.
Per questo motivo la visita omeopatica serve a definire non solo i disturbi fisici, ma anche la storia, lo stato emotivo e mentale della persona.
Il contributo del paziente è di fondamentale importanza; gli viene richiesta, infatti, una partecipazione attiva: dovrà parlare liberamente di sé, della sua salute, della sua vita e dei suoi problemi.
Quello che si deve creare con il medico omeopata è un rapporto di fiducia; bisogna sentirsi a proprio agio, liberi di esprimersi e di parlare senza imbarazzi e timori.
Indice
Come si svolge la visita omeopatica?
“La visita omeopatica è sicuramente più dettagliata di quella a cui siamo tradizionalmente abituati.
Possiamo schematicamente suddividerla in due parti.
Nella prima parte il medico omeopata effettua una tradizionale anamnesi, con raccolta dei dati e della storia clinica del paziente, accompagnata da un esame obiettivo, dalla prescrizione di eventuali accertamenti diagnostici (esami di laboratorio, esami strumentali, accertamenti radiologici, ecc.) ed infine procede con la formulazione di una diagnosi.
La seconda parte è invece finalizzata ad una conoscenza più approfondita del malato.
L’attenzione si sposta sul paziente, sul suo modo di essere e di reagire, le sue abitudini, il contesto in cui vive, la sua alimentazione e il suo stile di vita.
L’analisi e l’integrazione delle due parti della visita omeopatica porteranno il medico alla scelta della terapia più opportuna per quel determinato paziente.
Inoltre, dopo la prescrizione del medicinale più adatto, il trattamento prosegue con incontri regolari col medico omeopata, più o meno distanziati a seconda delle necessità individuali”.
Se due persone hanno gli stessi sintomi, prenderanno lo stesso rimedio omeopatico?
“Evitare il fai da te è sempre auspicabile: è fondamentale rivolgersi al proprio medico di fiducia perché la peculiarità e la forza della terapia omeopatica consiste nell’essere individuale e personalizzata.
Quando l’omeopata prescrive una terapia, la studia per quello specifico paziente, che presenta un suo particolare modo di essere e di reagire ed una peculiare modalità di risposta agli stimoli esterni (sia positivi che, in particolar modo, negativi).
A differenza delle terapie allopatiche cosiddette “convenzionali” che vengono prescritte solitamente “contro” qualcosa (contro il dolore, contro uno specifico sintomo, contro un agente patogeno esterno come batteri o virus, ecc.), le terapie omeopatiche vengono prescritte per favorire la reazione individuale dell’organismo alla malattia.
Queste terapie, in buona sostanza, aiutano e stimolano l’organismo a sviluppare le proprie risposte”.

Chi può praticare l’omeopatia?
“L’omeopatia è praticabile esclusivamente da medici regolarmente abilitati all’esercizio della professione e iscritti all’albo dell’Ordine dei Medici.
L’Omeopatia è un atto medico determinato a tutti gli effetti stabilito nel Congresso Nazionale della FNOMCeO.
Per diventare medico omeopata è obbligatorio, dopo aver conseguito la laurea in medicina, seguire un periodo di tirocinio e almeno due anni di pratica, per essere iscritto al Registro nazionale dei Medici Omeopati.
Personalmente ho avuto la fortuna di formarmi con il Prof. Antonio Negro, uno dei massimi dell’ultimo secolo in omeopatia unicista, attraverso un tirocinio durato 3 anni nel quale ho potuto maturare una profonda esperienza in ambito omeopatico”.
Dove nasce l’omeopatia?
“La Medicina Omeopatica nasce in Germania negli ultimi anni del XVIII secolo per opera del medico e farmacologo sassone Samuel Hahnemann, che intuisce l’importanza delle diluizioni infinitesimali del riedio nella cura delle malattie.
Il suo intento era ridurre i danni dei farmaci chimici e stimolare la forza di guarigione che abita nell’essere umano”.
Qual è il pensiero dell’omeopatia di Hahnemann?
“Il pensiero di Hahnemann era che i simili si curino coi simili “similia similibus curantur” che andava in contrapposizione al principio della medicina allopatica (convenzionale) di allora, ovvero i contrari vengono curati con i contrari “contraria contrariis curantur”.
Col pensiero di Hahnemann il sintomo non veniva soppressi, ma accompagnati nella sua risoluzione con il riequilibrio dell’individuo nella sua totalità, perché il sintomo in sé non viene considerato malattia ma un modo dell’organismo di manifestare la sua espressione miasmatica.
La soppressione rapida ed immediata del sintomo per Hahnemann infatti non viene vista come una guarigione, ma considera il fatto che l’espressione miasmatica possa spostarsi in altri distretti organici”.

I risultati sono immediati?
“L’omeopatia è un percorso di guarigione, i tempi possono essere veloci o a volta occorre dei tempi più lunghi in base alla patologia.
Durante i primi tempi di somministrazione del prodotto omeopatico i sintomi potrebbero tendere ad un aggravamento e in omeopatia questo è un sintomo positivo, perché sta ad indicare che il rimedio è quello corretto”.
Quando fare una visita omeopatia?
“È auspicabile fare una visita in qualsiasi situazione in cui si presentano delle patologie o dei sintomi non comuni, poiché è possibile utilizzare l’omeopatia come strumento d’elezione oppure accompagnarla all’assunzione di altri farmici.
Quindi i campi in cui può essere utilizzata sono veramente innumerevoli”.
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